“Cryan” di Cristiano Brignola

“Governare” deriva dalla parola latina gubernare, a sua volta mutuata dal greco κυβερνάω – letteralmente “reggere il timone”.

Abbiamo sognato tutti di essere capitani coraggiosi in tempesta e di poter muovere il nostro timone per portare verso un approdo sicuro tutto il nostro l’equipaggio. Ma come farlo, in un mondo senza navi e senza timoni, senza venti da poter sfruttare a nostro vantaggio?

Cristiano Brignola e Vincent Books ci regalano una sorta di nave d’ossa tutta per noi e poche nozioni per poterla manovrare.

“Cryan” è infatti un librogame atipico, non avremo dadi o combattimenti, non saremo lupi solitari con armi incantate e nemmeno maghi o avventurieri attinti dal trito immaginario fantasy. Saremo il potere, nella sua accezione più primigenia.

La nostra nazione sarà una comunità di mostri e reietti arrivata ad abitare nello scheletro gigantesco di una bestia morta da tempo. La morte, come vedremo, non è sempre qualcosa di definitivo e come leader supremi sentiremo che la carcassa in cui abbiamo innestato la nostra civiltà sta in qualche modo rigenerandosi.

Intanto governiamo, immateriali come un principio, “possedendo” il corpo delle nostre guardie sino a dargli la forma che più ci aggrada.

Il nostro mondo è alla deriva, sperduto in un deserto costituito dalla cenere delle donne che uccisero la bestia, ed è fatto di ossa scolpite, grasse larve sfruttate come principale fonte di reddito, duchi bizzosi e grotteschi che spadroneggiano ora sul cuore, ora sui sogni, ora sullo stomaco del nostro colossale ospite in decomposizione.

Oltre alle opzioni di scelta che ci condurranno, in un intrico di paragrafi molto narrativo che punta sul coinvolgimento e sull’equivoco morale più che su una vera e propria meccanica di gioco tradizionale, verso uno dei sette finali previsti in chiusura al volume, avremo la possibilità di addentrarci in dilemmi stranamente familiari su temi quali l’accoglienza, la gestione dell’emergenza, ma anche l’eterno conflitto fra diritto naturale e diritto positivo.

Una legge può essere sbagliata? Il principio cardine di un intero ordinamento può essere interpretato sino a un completo stravolgimento, per perseguire un ideale benessere comune che nessuno a parte noi sembra vedere?

Fra fiction speculativa e distopia, “Cryan” riesce così nel difficile compito di far fiorire la fantasia proteiforme dell’autore senza intaccare i temi di fondo e gli innumerevoli spunti di riflessione, che restano un percorso profondo anche se travestito da intrattenimento.


Accoppiamenti giudiziosi

La fantasia di regnare può essere declinata in varie forme: libro, film, videogioco.

Per rendere onore a una delle saghe videoludiche meglio riuscite sul tema, consiglio l’esperienza di Crusader Kings – che fra pochissimi giorni arriverà al suo attesissimo terzo capitolo.

È un gioco immenso, impossibile da esaurire, in cui il Medioevo fa da sfondo a un’esperienza personale di immersione nei dilemmi di un governante.

Si incontreranno guerra e religione, naturalmente, ma anche matrimoni, alleanze, assassinii. È un gioco politico è umano, ancora prima che storico. Gli eventi infatti devieranno dal corso a noi più familiare, anche per influsso delle nostre azioni, e ci porteranno a guidare una dinastia nella lotta per la sopravvivenza o per la supremazia.

Per capire il potere in ogni sua dimensione.

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