Era rientrata chiamandomi per accertarsi che fossi in casa, carica di tutto ciò che avrebbe soddisfatto le esigenze di suo figlio.
Risposi con un grugnito, la odiavo ormai da troppo per concederle altro. Non sapevo quando era cominciato ma sapevo che stava per finire.
Ero esausto, la mia mente costruiva di continuo ipotesi di vendetta che scartavo via via perché irrealistiche.
Lei aveva tradito qualunque attesa e io non ero in grado di far valere i miei diritti, non ne ero mai stato capace, vaso di coccio tra i vasi di ferro, troppo abile lei con le parole, troppo abituato io a concedere validità alle ragioni altrui per sapermi difendere.
Lo avevo sempre saputo: chiunque poteva approfittarsi della mia fragilità, ma lei non avrebbe dovuto, non così sfacciatamente.
L’arrivo del figlio era stata la catastrofe, ne aveva sofferto anche il mio lavoro i cui proventi sostentavano la famiglia atipica che costituivamo.
Un bastardo in più, una compagna in meno, l’equilibrio si era rotto.
Sapevo che colpirla nelle necessità economiche l’avrebbe prostrata, era la soluzione ideale per risolvere definitivamente il mio problema.
Fu così che le chiesi di aiutarmi a orientare l’antenna parabolica sul poggiolo al terzo piano. Non sospettava nulla.
Sottrarre anche pochi minuti alle cure del bimbo era destabilizzante per il suo equilibrio esistenziale, ma insistendo mi assicurai la sua presenza.
Le chiesi di salire sulla sedia per sorreggermi mentre mi sporgevo dalla ringhiera.
Protestò, temendo le vertigini, ma alla fine acconsentì ad aiutarmi. In un fragile equilibrio la costrinsi a guardarmi negli occhi per un lungo istante. In quello sguardo raccolsi tutto l’odio possibile… poi mi lasciai cadere nel vuoto sorridendo.
L’autore
Arturo Alessandri nasce a Ferrara nel 1948 e si trasferisce a Lecce, con la famiglia, nel 1951. Salentino di adozione, insegna scultura in Accademia di Lecce, poi disegno e storia dell’arte negli istituti superiori di Melfi, Bari, Padova, Mesagne, Copertino. Critico d’arte, presenta diversi artisti e poeti e cura l’allestimento di svariate sue personali di pittura e scultura. Nel Veneto ha partecipato a numerosi restauri di opere d’arte nel campo scultoreo. Ha collaborato alla redazione del giornale di culture “Il Bardo” ed a diverse pubblicazioni culturali. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero. Ha pubblicato tre raccolte di versi e due volumi di racconti oltre ad essere presente in tre antologie poetiche e due di narrativa. Nel 2017 è risultato vincitore assoluto del premio di poesia “Vitruvio” per libro edito con “Sapessi quali tempeste” (Milella). Nel 2018 ha conseguito il secondo premio per la poesia in metrica nel concorso A.N.M.I. sezione di Lecce. Secondo classificato nel concorso poetico “Seclì in versi e musica” del 2019 per la poesia edita in lingua italiana. Dal 2022 collabora con l’emittente radiofonica “Radioportalecce”. Risiede tra Copertino e Monteroni dove si dedica alle sue creazioni artistico letterarie.
